Esperto di Stanford Accusato di Avere Usato l’IA per Fabbricare una Dichiarazione Giudiziaria

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Esperto di Stanford Accusato di Avere Usato l’IA per Fabbricare una Dichiarazione Giudiziaria

Tempo di lettura: 3 Min.

Il professore di Stanford Jeff Hancock è accusato di aver utilizzato l’IA per falsificare citazioni in una dichiarazione giudiziaria a difesa della legge sul deepfake del Minnesota.

Hai fretta? Ecco i Fatti Essenziali!

  • Jeff Hancock è accusato di aver usato l’IA per falsificare le citazioni delle dichiarazioni in tribunale.
  • Due degli articoli accademici citati da Hancock sono intracciabili e potrebbero non esistere.
  • L’avvocato Berdnarz sostiene che gli errori assomigliano alle “allucinazioni” generate dall’IA.

Il professore di comunicazione di Stanford e esperto di disinformazione Jeff Hancock è sotto esame dopo essere stato accusato di utilizzare l’intelligenza artificiale (AI) per falsificare parti di una dichiarazione giudiziaria, come riportato da The Stanford Daily.

Hancock, il direttore fondatore del Social Media Lab di Stanford, ha presentato una dichiarazione di 12 pagine a novembre a un tribunale del Minnesota a difesa della legge dello stato del 2023 che criminalizza l’uso dei deepfake per influenzare le elezioni, come riportato da The Daily.

La sua testimonianza ha sostenuto l’Attorney General del Minnesota, Keith Ellison, sottolineando i pericoli dei media generati dall’IA nella diffusione di disinformazione. Hancock ha sostenuto che i deepfake minano il fact-checking tradizionale e aumentano la persuasività delle informazioni false, afferma The Daily.

La dichiarazione, che includeva 15 citazioni, è stata messa sotto accusa dopo che non si sono potuti trovare due articoli accademici citati. Queste opere erano irrilevabili attraverso i loro identificatori digitali riportati o le riviste citate, secondo The Daily.

L’avvocato Frank Berdnarz, che rappresenta i querelanti, la rappresentante statale repubblicana Mary Franson e il satirico dei social media conservatore Christopher Kohls, ha messo in discussione l’integrità della testimonianza di Hancock, come segnalato da The Daily.

Berdnarz ha sostenuto che le citazioni discutibili assomigliavano a “allucinazioni” generate dall’IA e ha chiesto che il documento fosse escluso dalla considerazione giudiziaria.

Ha affermato: “L’esistenza di una citazione fittizia che Hancock (o i suoi assistenti) non si sono nemmeno preoccupati di cliccare mette in discussione la qualità e la veridicità dell’intera dichiarazione”, come riportato da The Daily.

Hancock, che è stato pagato 600 dollari l’ora per la sua testimonianza, ha reso la sua dichiarazione sotto pena di spergiuro. Il professore non ha commentato le accuse, come riportato da The Daily.

Hancock, che insegna corsi di comunicazione e tecnologia, è apparso in un documentario Netflix del 2024 con Bill Gates per discutere il futuro dell’IA. È previsto che terrà un corso dal titolo Verità, Fiducia e Tecnologia nella primavera del 2025, esplorando l’inganno nei media digitali, come notato da The Daily.

Kohls, noto online come Mr. Reagan, si è precedentemente opposto alle leggi della California che prendevano di mira i media politici ingannevoli, incluso uno che affrontava un video manipolato della campagna elettorale della Vice Presidente Kamala Harris, come segnalato da The Daily.

Se queste accuse venissero dimostrate vere, gettano un’ombra sulla credibilità dell’esperienza accademica in questioni legali di grande importanza, dove l’integrità è fondamentale.

Se provate vere, le accuse contro Hancock evidenziano una profonda contraddizione: un esperto di disinformazione che potenzialmente falsifica le prove in una dichiarazione legale. Il suo ruolo di studioso che mette in guardia contro i pericoli della disinformazione generata dall’IA è in netto contrasto con l’accusa secondo la quale avrebbe utilizzato proprio gli strumenti che critica per rafforzare la sua testimonianza.

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