SwagBot: Il Robot Alimentato dall’IA che Conduce il Bestiame
SwagBot, un robot autonomo di colore rosso brillante, viene acclamato come la prima “mucca intelligente” del mondo dai ricercatori dell’Università di Sydney. È stato progettato per rendere l’agricoltura più efficiente e rispettosa dell’ambiente.
In fretta? Ecco i fatti essenziali!
- Utilizza l’IA e i sensori per valutare la salute del pascolo e monitorare il bestiame.
- SwagBot conduce autonomamente il bestiame verso le aree di pascolo ottimali per prevenire il sovrapascolo.
- Il robot aiuta gli agricoltori a prendere decisioni dettagliate in tempo reale sulla gestione del pascolo.
Man mano che la popolazione globale cresce e la sicurezza alimentare diventa sempre più urgente, l’adozione di metodi di coltivazione più intelligenti è fondamentale. Tradizionalmente, la ricerca si è concentrata sull’agricoltura commerciale su larga scala, sviluppando tecnologie costose e macchinari sempre più grandi, afferma l’Università di Sidney nel comunicato stampa.
Il Professor Salah Sukkarieh, tuttavia, sta affrontando la questione da una prospettiva diversa. Sta sviluppando robot più piccoli e più accessibili, pensati per i piccoli agricoltori, aiutandoli a lavorare in modo più efficiente, sostenibile e produttivo.
Il Professor Sukkarieh e il suo team presso l’ACR, all’interno della Facoltà di Ingegneria e Tecnologie dell’Informazione, hanno creato robot che potrebbero rivoluzionare le pratiche agricole.
Nell’agricoltura tradizionale, le decisioni vengono prese basandosi su interi appezzamenti. Ad esempio, se dei parassiti colpiscono alcune colture, gli agricoltori spesso irrorano l’intero campo per prevenire ulteriori diffusione. La tecnologia robotica, tuttavia, permette di individuare con precisione le aree problematiche, permettendo un trattamento mirato, afferma l’Università di Sidney.
Questo approccio riduce i costi, minimizza l’impatto ambientale e aumenta i rendimenti delle colture.
Tra le innovazioni c’è SwagBot, il primo robot al mondo progettato per il pascolo del bestiame, e RIPPA, un robot resistente in grado di navigare nei campi e nei frutteti, monitorando e migliorando la produzione di verdure e frutta per rendimenti migliori.
Lanciato originariamente nel 2016 come un semplice robot da pascolo, SwagBot ha subito notevoli aggiornamenti, incorporando ora sensori avanzati, intelligenza artificiale e sistemi di apprendimento automatico, come riportato da Reuters.
Inoltre, il robot alimentato a batteria può valutare la salute, il tipo e la densità del pascolo mentre monitora la salute del bestiame. Utilizzando questi dati, SwagBot gestisce autonomamente il bestiame verso i pascoli più adatti, spostandoli prima che si verifichi il sovrapascolo e la qualità del suolo diminuisca, come riporta Reuters.
La professoressa Sukkarieh spiega a Reuters: “Una volta che il bestiame si è abituato al robot, lo seguirà ovunque.” Questa tecnologia elimina la necessità di recinzioni tradizionali, permettendo agli animali di essere spostati senza soluzione di continuità in aree con un valore nutrizionale ottimale.
Reuters sottolinea che l’Australia, uno dei più grandi esportatori di carne bovina al mondo, affronta sfide uniche con i suoi vasti e spesso aridi paesaggi. Con circa 30 milioni di bovini e un controllo limitato sui modelli di pascolo, gli allevatori rischiano il sovrapascolo, che degrada la salute del suolo.
SwagBot affronta questa questione fornendo valutazioni dettagliate e in tempo reale dei pascoli, offrendo un approccio più efficiente e sostenibile alla gestione di grandi mandrie. Erin O’Neill, un’agricoltore a tempo parziale che ha assistito a una recente dimostrazione di SwagBot vicino a Sydney, sottolinea i suoi benefici.
“Ciò ci permette di sapere quali parti del pascolo sono le più nutrienti, specialmente se si hanno bovini come noi che sono incinte e quindi hanno bisogno di un pascolo di qualità superiore per aiutarle durante la gravidanza.” dice a Reuters.
Mentre è ancora in fase di sviluppo, SwagBot rappresenta una tendenza in crescita nella robotica agricola, che mira a migliorare l’efficienza e ridurre la dipendenza dal lavoro umano, in particolare nelle zone remote come l’Australia.
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