La società di streaming musicale chiede alla CE di respingere la proposta di Apple

La società di streaming musicale chiede alla CE di respingere la proposta di Apple

Tempo di lettura: 3 Min.

  • Shipra Sanganeria

    Scritto da: Shipra Sanganeria Cybersecurity & Tech Writer

  • Luca Sanguineti

    Tradotto da Luca Sanguineti Traduttore e correttore di bozze

Digital Music Europe (DME), il gruppo responsabile delle principali piattaforme di streaming musicale come Spotify e SoundCloud, ha chiesto alla Commissione Europea di respingere le soluzioni proposte da Apple sulla trasparenza dei prezzi e sulla possibilità di scaricare app di terze parti al di fuori dell’App Store. L’appello formale del 7 maggio, rivolto dal gruppo alla Commissione Europea, definisce le misure proposte come non concrete e inefficaci.

Tali misure, nate per ottemperare all’ordinanza del regolatore europeo dello scorso marzo, puntano a creare un ambiente più trasparente per le piattaforme di streaming audio operanti all’interno dell’area economica europea.

Secondo la proposta di Apple, le misure semplificherebbero il processo di notifica dei metodi alternativi di acquisto degli abbonamenti digitali da parte delle piattaforme di streaming audio. Le app presenti sugli App Store sarebbero autorizzate ad aggiungere link ai loro siti web e Apple, in cambio, riscuoterebbe una commissione del 27% su ogni transazione effettuata attraverso questi link.

I fornitori di musica digitale potranno inoltre informare i clienti sui prezzi proposti sui rispettivi siti web, anche tramite email.

Digital Music Europe ha espresso le sue preoccupazioni nella comunicazione inviata alla commissione, sostenendo che l’ultima iniziativa di Apple nei servizi di streaming musicale è un “programma discriminatorio”, e costringerà le piattaforme concorrenti a partecipare a un nuovo sistema controllato da Apple, secondo quanto riportato da Reuters.

All’inizio di marzo, la Commissione Europea ha imposto una multa di 1,8 miliardi di euro (circa 1,9 miliardi di dollari) ad Apple per le sue pratiche “abusive” nell’ambito dell’App Store. Le autorità di regolamentazione dell’UE hanno rilevato che per quasi un decennio le politiche di Apple hanno impedito ai fornitori di servizi di streaming musicale di informare gli utenti sulle opzioni di prezzo alternative, inducendoli a pagare quote di abbonamento più elevate del dovuto.

Margrethe Vestager, commissario europeo per la concorrenza, ha dichiarato in un comunicato stampa: “Per un decennio Apple ha abusato della sua posizione dominante nel mercato della distribuzione di app di streaming musicale attraverso l’App Store. A tal fine, ha impedito agli sviluppatori di informare i consumatori su servizi musicali alternativi e più economici, disponibili al di fuori dell’ecosistema Apple”.

Anche se Apple ha introdotto nuove politiche nel tentativo di adeguarsi al mandato dell’Unione Europea, il suo rifiuto dell’ultima versione di Spotify per iOS evidenzia la volontà di mantenere lo stato attuale, strettamente all’interno dell’ecosistema iOS, dei protocolli di distribuzione delle app e di elaborazione dei pagamenti.

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