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X Affronta un’Indagine per l’Utilizzo dei Dati degli Europei per Addestrare l’IA
La Commissione per la Protezione dei Dati (DPC) dell’Irlanda ha avviato un’indagine ufficiale sulla piattaforma di social media X di Elon Musk, precedentemente conosciuta come Twitter, per come ha utilizzato i dati personali degli europei per addestrare il suo strumento di intelligenza artificiale, Grok.
Sei di fretta? Ecco i fatti salienti:
- Il DPC irlandese sta indagando su X per l’addestramento AI con i dati degli utenti dell’UE.
- Si sostiene che X abbia utilizzato post pubblici dell’UE per addestrare il suo modello di Intelligenza Artificiale Grok.
- L’indagine verifica se i dati sono stati elaborati legalmente secondo il GDPR.
L’indagine si concentra sulla questione se le informazioni personali provenienti da post pubblicamente visibili di utenti dell’UE su X siano state elaborate legalmente e in modo trasparente a fini di addestramento del modello di intelligenza artificiale, in conformità con le regole sulla privacy dei dati dell’Unione Europea, il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR).
In una dichiarazione, la DPC ha affermato che esaminerà “l’elaborazione dei dati personali inclusi nei post accessibili pubblicamente pubblicati sulla piattaforma di social media X dagli utenti dell’UE/SEE, per scopi di addestramento di modelli di intelligenza artificiale generativa”, come riportato per la prima volta da Reuters.
X ha già affrontato molteplici indagini in tutta Europa. La DPC ha citato in giudizio X l’anno scorso perché voleva che i cittadini dell’UE avessero il diritto di scegliere di non utilizzare i dati per l’addestramento dell’IA. X ha successivamente accettato di interrompere definitivamente tali pratiche, e il caso è stato archiviato.
Grok, sviluppato dalla startup di intelligenza artificiale di Musk, xAI, alimenta funzionalità come il chatbot integrato nella piattaforma X. Il chatbot che opera sulla piattaforma X funziona grazie alla tecnologia Grok, che attinge i suoi dati di addestramento da ampi modelli linguistici (LLM) che analizzano enormi quantità di informazioni testuali, incluso il contenuto dei social media e dei post dei blog.
Il DPC è stato il principale regolatore per X nell’UE, dal momento che la sua sede europea si trova a Dublino. The Independent afferma che il regolatore ha l’autorità di multare le aziende fino a €20 milioni o il 4% del fatturato globale per violazioni gravi. Reuters riporta che in passato ha multato grandi nomi come Meta, TikTok e LinkedIn, con multe totali contro Meta da sole che hanno raggiunto quasi €3 miliardi.
X non ha ricevuto multe da parte del DPC dal 2020, quando ha pagato €450.000 secondo le norme del GDPR, come riportato da The Independent.
Né X né Elon Musk hanno risposto alla più recente indagine. Musk, stretto consigliere del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ha criticato frequentemente le regolamentazioni tecnologiche dell’UE, descrivendole come gravose ed ingiuste, come riportato da Reuters.
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