Hacker Dirottano Aspirapolveri Robot per Diffondere Insulti Razziali
Di fretta? Ecco i Fatti Essenziali!
- Hacker hanno accesso a distanza agli aspirapolvere Ecovacs Deebot X2s in diverse città degli Stati Uniti.
- Il numero esatto di dispositivi compromessi di Ecovacs rimane incerto.
- Ecovacs ha riconosciuto la violazione e ha avviato un’indagine interna sulla sicurezza.
Hacker hanno infiltrato aspirapolveri robot in diverse città degli Stati Uniti, sfruttando le vulnerabilità di sicurezza nei modelli Ecovacs Deebot X2s. Hanno preso il controllo dei dispositivi per trasmettere contenuti offensivi, inclusi insulti razziali, come riportato sabato da Interesting Engineering (IE).
Il numero totale di robot hackerati è ancora sconosciuto, ma tutti i dispositivi interessati sono stati prodotti dal produttore cinese Ecovacs. Gli attacchi seguono una recente dimostrazione di ABC News, che ha rivelato una grave lacuna di sicurezza nel Deebot X2s hackandolo con successo.
Questi incidenti, segnalati in zone come il Minnesota, Los Angeles e El Paso, hanno coinvolto hacker che accedevano ai controlli remoti dei dispositivi e alle dirette delle telecamere. In un caso riportato da IE, Daniel Swenson, un avvocato del Minnesota, ha notato strani rumori provenire dal suo aspirapolvere mentre guardava la TV.
Pensando che fosse solo un problema tecnico, Swenson ha cambiato la sua password e ha riavviato il robot. Ma poco dopo, il dispositivo ha iniziato a muoversi di nuovo, questa volta trasmettendo ad alta voce insulti razziali.
IE ha notato che incidenti simili sono stati segnalati in tutto gli Stati Uniti nello stesso periodo. Il 24 maggio, lo stesso giorno in cui l’aspirapolvere di Swenson è stato compromesso, un Deebot X2 a Los Angeles è stato controllato a distanza per inseguire il cane del suo proprietario mentre commenti offensivi venivano diffusi attraverso i suoi altoparlanti.
In un altro caso a El Paso, un robot ha iniziato a proferire insulti razziali nel cuore della notte, fino a quando il suo proprietario non lo ha scollegato.
Dopo che Swenson ha segnalato il problema all’azienda, ha avuto numerosi scambi con il supporto di Ecovacs. Un dipendente di alto livello lo ha contattato, sottolineando la necessità di una prova video dell’incidente, come riportato da IE.
In seguito, Swenson ha ricevuto una email che confermava che il suo account era stato compromesso, e il team tecnico aveva tracciato e bloccato l’indirizzo IP dell’hacker, come riportato da IE.
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