Google affronta un processo antitrust per la dominanza nella tecnologia pubblicitaria

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Google affronta un processo antitrust per la dominanza nella tecnologia pubblicitaria

Tempo di lettura: 3 Min.

Google si appresta a comparire in tribunale di fronte al Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DOJ) a causa di accuse di monopolizzazione del mercato della pubblicità display, un processo che inizia oggi ad Alexandria, Virginia. Il DOJ sostiene che Google abbia violato le leggi antitrust abusando del suo controllo sulla tecnologia pubblicitaria, come riportato dal The New York Times (TNYT).

Il DOJ argomenta che la predominanza di Google nel mercato della pubblicità display da $677 miliardi le consente di manipolare i prezzi, aumentando i costi per gli inserzionisti e pagando meno ai siti web che si basano sulle entrate pubblicitarie, come riportato da Bloomberg.

Inoltre, Bloomberg riporta che il DOJ sostiene che Google, che controlla le vendite di pubblicità dall’inizio alla fine, costringe inserzionisti ed editori a utilizzare i suoi strumenti. Questo consente all’azienda di avere una quota significativa—circa $36 di ogni $100 spesi attraverso i suoi servizi.

Google nega le accuse, affermando che i suoi strumenti funzionano in modo efficiente e competitivo con altri prodotti. L’azienda sostiene che la sua tecnologia viene scelta per la sua superiore integrazione, sicurezza e affidabilità, piuttosto che attraverso qualsiasi pratica coercitiva, come riportato da Bloomberg.

Ci si aspetta che il DOJ evidenzi come il dominio di Google nello spazio pubblicitario digitale abbia danneggiato particolarmente settori come l’editoria di notizie, dove le aziende faticano a sopravvivere mentre Google trae profitto dalle loro vendite pubblicitarie, come osserva TNYT.

Una vittoria del governo potrebbe portare alla vendita forzata delle acquisizioni di tecnologia pubblicitaria di Google, tra cui DoubleClick, una mossa che ridisegnerebbe il panorama della pubblicità online, come sottolineato da TNYT.

Questo caso potrebbe anche stabilire un precedente per future azioni antitrust, puntando potenzialmente ad altri giganti tecnologici come Apple, che è stata anch’essa accusata di soffocare la concorrenza, aggiunge TNYT.

Il processo antitrust degli Stati Uniti contro Google per la sua dominanza nel mercato pubblicitario rispecchia accuse simili avanzate dall’Autorità della Concorrenza e dei Mercati del Regno Unito (CMA). Sia il DOJ che la CMA sostengono che le pratiche di Google creano un campo di gioco ingiusto per i concorrenti, facendo salire i prezzi per gli inserzionisti e limitando le alternative per gli editori.

In entrambi i casi, Google difende le sue pratiche, sostenendo che i suoi strumenti pubblicitari sono ampiamente utilizzati perché sono più efficienti e vantaggiosi per editori e inserzionisti. Tuttavia, i regolatori negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Europa continuano a opporsi, potenzialmente portando a importanti cambiamenti nel panorama della pubblicità online.

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