L’Autorità di Protezione dei Dati multa Clearview AI per Database Illegale

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L’Autorità di Protezione dei Dati multa Clearview AI per Database Illegale

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  • Kiara Fabbri

    Scritto da: Kiara Fabbri Giornalista multimediale

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Reuters ha riportato il 3 settembre che la società americana di riconoscimento facciale Clearview AI è stata multata per 30,5 milioni di euro ($33,7 milioni) dall’Autorità Olandese per la Protezione dei Dati (DPA) per aver creato quello che l’ente di controllo ha descritto come un database illegale.

L’DPA ha dichiarato che il database di Clearview, che include miliardi di foto, molte delle quali di cittadini olandesi, è stato costruito senza il consenso degli individui. La DPA ha anche emesso un ordine di conformità che minaccia ulteriori sanzioni fino a 5,1 milioni di euro se l’azienda non risolve le violazioni.

L’indagine della DPA sottolinea che Clearview AI offre servizi di riconoscimento facciale alle forze dell’ordine e alle agenzie di intelligence, abbinando immagini dal suo vasto database, che contiene oltre 30 miliardi di foto prelevate da internet.

La società genera poi codici biometrici unici da queste immagini, tutto ciò senza la consapevolezza o il consenso delle persone coinvolte.

Aleid Wolfsen, presidente del DPA olandese, ha criticato la natura invasiva della tecnologia di Clearview, avvertendo che potrebbe portare a tracciare chiunque abbia una presenza online.

Wolfsen ha riconosciuto i potenziali benefici della tecnologia di riconoscimento facciale nell’ambito dell’applicazione della legge, ma ha sostenuto che tali strumenti dovrebbero essere strettamente controllati e utilizzati solo da autorità ufficiali sotto condizioni rigorose.

Ha avvertito che l’utilizzo dei servizi di Clearview è illegale secondo la legge olandese e le organizzazioni che interagiscono con l’azienda potrebbero affrontare multe significative.

Questa multa segue una simile penalità di €290 milioni inflitta a Uber dall’Autorità olandese per la protezione dei dati (DPA) per aver raccolto illegalmente dati sensibili dai conducenti europei. Queste azioni evidenziano l’attenzione crescente verso le pratiche di privacy dei dati e l’importanza di garantire che le aziende rispettino i regolamenti sulla protezione dei dati.

Clearview AI ha negato qualsiasi illecito, affermando: “Clearview AI non ha un luogo di affari nei Paesi Bassi o nell’Unione Europea, non ha clienti nei Paesi Bassi o nell’UE”, ha detto a Reuters Jack Mulcaire, il direttore legale di Clearview AI.

“(L’azienda) non intraprende alcuna attività che altrimenti significherebbe che è soggetta al GDPR (il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati dell’UE). Questa decisione è illegale, priva di un giusto processo ed è inapplicabile”, ha aggiunto Mulcaire, secondo Reuters.

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