Robot Autonomo Impara Nuove Abilità Attraverso Pratica e Pianificazione

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Robot Autonomo Impara Nuove Abilità Attraverso Pratica e Pianificazione

Tempo di lettura: 2 Min.

  • Kiara Fabbri

    Scritto da: Kiara Fabbri Giornalista multimediale

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Ieri, MIT News ha pubblicato un articolo che descrive uno dei loro nuovi progetti di ricerca riguardanti la robotica. In particolare, i ricercatori del MIT hanno sviluppato un sistema che consente ai robot di apprendere e migliorare autonomamente le loro abilità attraverso la pratica.

Questo sistema, conosciuto come Estimate, Extrapolate, and Situate (EES), permette ai robot di decidere autonomamente quali abilità esercitare, come esercitarle e come migliorare le loro prestazioni complessive.

L’approccio EES prevede tre passaggi chiave. Prima di tutto, il robot stima la competenza di ogni abilità, determinando quanto è probabile che l’abilità raggiunga i suoi effetti previsti. Successivamente, estrae questa competenza prevedendo quanto la pratica migliorerà l’abilità.

Infine, il robot situa questa competenza migliorata nel contesto più ampio dei suoi compiti, valutando come la pratica di una particolare abilità beneficerà le sue prestazioni generali. Questo metodo permette al robot di pianificare e praticare abilità autonomamente, senza alcuna necessità di reset dell’ambiente o di intervento umano.

I test in ambienti simulati hanno dimostrato che l’EES supera significativamente altri metodi in termini di efficienza del campione. Questo significa che richiede meno tentativi di pratica per raggiungere lo stesso livello di competenza.

L’approccio è stato anche implementato con successo in scenari del mondo reale. In questi test, il robot ha dimostrato la capacità di gestire dati rumorosi e migliorare le sue prestazioni nel tempo, nonostante sfide come errori di percezione e fallimenti nell’esecuzione delle competenze.

Tuttavia, il sistema non è senza limitazioni. Il robot si imbatte occasionalmente in stati di vicolo cieco in cui non può raggiungere i suoi obiettivi a causa di circostanze impreviste, come oggetti che diventano inaccessibili o errori di percezione.

Inoltre, alcune abilità sono inclini a fallimenti che non possono essere completamente risolti solo attraverso la pratica. Questi problemi evidenziano la necessità di un costante perfezionamento e sviluppo nei sistemi di robot autonomi.

Nel complesso, l’approccio EES rappresenta un significativo progresso nell’apprendimento e nell’adattabilità dei robot, spianando la strada a sistemi autonomi più sofisticati e capaci. Man mano che i ricercatori continuano ad affrontare le sue limitazioni, il potenziale dei robot di eseguire compiti complessi con un minimo intervento umano diventa sempre più realistico.

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