Sfide Economiche e Lacune di Competenze Mettono Sotto Pressione la Forza Lavoro Globale nel Settore della Cybersecurity

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Sfide Economiche e Lacune di Competenze Mettono Sotto Pressione la Forza Lavoro Globale nel Settore della Cybersecurity

Tempo di lettura: 4 Min.

Di fretta? Ecco i Fatti Essenziali!

  • Il 5% dei dipartimenti di cybersecurity ha affrontato licenziamenti nel 2024, un aumento del 3%.
  • Il 90% dei team di cybersecurity segnala una o più lacune di competenze.
  • Il 54% dei professionisti esprime preoccupazioni riguardo alla privacy dei dati con l’aumento dell’adozione dell’IA.

Man mano che le condizioni economiche si fanno più rigide, i dipartimenti di cybersecurity di tutto il mondo stanno risentendo della pressione, con tagli significativi di budget e licenziamenti segnalati in tutto il settore. Un nuovo rapporto globale evidenzia che nel 2024 il 25% dei dipartimenti di cybersecurity ha dovuto affrontare licenziamenti, un aumento del 3% rispetto al 2023.

Inoltre, il 37% dei partecipanti ha indicato tagli di budget, segnando un aumento del 7% rispetto all’anno precedente. Questo difficile panorama finanziario ha compromesso la capacità dei team di cybersecurity di proteggere efficacemente le organizzazioni, rivelando un urgente bisogno di affrontare sia la carenza di personale che le lacune di competenze per prevenire rischi di sicurezza significativi.

Una delle principali preoccupazioni per i professionisti della cybersecurity è l’ampliamento del divario della forza lavoro, che è aumentato del 19,1% dal 2023. Il rapporto stima la forza lavoro globale della cybersecurity attorno ai 5,47 milioni, un modesto aumento dello 0,1% rispetto all’anno precedente.

Tuttavia, si notano disparità regionali: mentre c’è stato un aumento della forza lavoro nel Medio Oriente e in Africa (7,4%) e nell’Asia-Pacifico (3,8%), regioni come il Nord America, l’Europa e l’America Latina stanno sperimentando riduzioni della forza lavoro.

Questa limitata crescita mette in evidenza le difficoltà che le organizzazioni affrontano nel sostenere le operazioni di cybersecurity sotto l’attuale pressione finanziaria.

La scarsità di risorse esaspera anche un gap di competenze critiche all’interno dei team di cybersecurity. Secondo il rapporto, il 90% dei partecipanti ha segnalato uno o più gap di competenze all’interno dei loro team, con il 64% che esprime preoccupazioni che queste carenze potrebbero avere un impatto negativo più rilevante sulla sicurezza rispetto alla reale carenza di personale.

Questo sentimento sottolinea la sfida per le organizzazioni che non hanno il budget per attirare o formare talenti in grado di affrontare efficacemente le minacce alla sicurezza informatica emergenti.

Inoltre, quasi il 59% dei rispondenti ha riconosciuto che queste lacune di competenze hanno significativamente influenzato la loro capacità di garantire i beni organizzativi, con quasi il 58% che afferma che le loro aziende affrontano rischi di sicurezza elevati.

La carenza di professionisti qualificati non è solo un problema a breve termine; i partecipanti al sondaggio prevedono che le lacune nel mercato del lavoro persisteranno, con quasi il 20% che anticipa ulteriori licenziamenti nel prossimo anno.

Questo deficit di risorse rappresenta una sfida significativa in settori critici, in particolare nei servizi ospitati/in cloud, nelle telecomunicazioni e nell’aerospazio, che hanno segnalato i tassi più alti di tagli al budget quest’anno.

Al contrario, settori come i servizi pubblici, le organizzazioni no profit e il militare hanno segnalato minori tagli di bilancio, sottolineando le diverse priorità e le restrizioni finanziarie tra le industrie.

L’ascesa dell’IA complica ulteriormente il panorama. Sebbene l’IA offra opportunità per migliorare le capacità di cybersecurity, molte organizzazioni rimangono prudenti riguardo all’investimento in competenze specializzate in IA. Infatti, il 59% dei responsabili delle assunzioni ha segnalato incertezza riguardo le specifiche competenze che saranno richieste in un futuro ambiente di cybersecurity guidato dall’IA.

Questa esitazione nell’assumere per competenze tecniche di nicchia ha portato le aziende a favorire competenze più trasferibili e non tecniche come la risoluzione dei problemi, il lavoro di squadra e la comunicazione, che si prevede rimarranno preziose indipendentemente dall’evoluzione dell’IA.

L’IA pone anche nuove sfide in termini di sicurezza: il 54% dei rispondenti ha espresso preoccupazioni riguardo alla privacy e alla sicurezza dei dati con l’aumento dell’adozione dell’IA all’interno delle organizzazioni.

Il doppio ruolo della tecnologia come strumento di efficienza e potenziale vulnerabilità riflette l’equilibrio delicato che i professionisti della cybersecurity devono mantenere tra lo sfruttamento del potenziale dell’IA e la gestione dei rischi che essa introduce.

Alla luce di questi risultati, i professionisti della cybersecurity stanno sempre più concentrando i loro sforzi sulla costruzione di competenze versatili per rendere i loro ruoli a prova di futuro, con il 73% che sta migliorando la propria competenza tecnica e quasi la metà che si sta preparando per un ambiente influenzato dall’IA.

Questo panorama in evoluzione esercita una notevole pressione sui professionisti della cybersecurity, poiché gli attacchi informatici aumentano e l’IA complica l’ambiente delle minacce. Un altro recente studio rivela che il 66% dei professionisti della cybersecurity ritiene che il loro lavoro sia diventato più stressante negli ultimi cinque anni.

Mentre le organizzazioni navigano in questi mutamenti economici e tecnologici, affrontare le lacune nelle competenze e le carenze della forza lavoro rimane un passo cruciale per garantire misure di cybersecurity robuste di fronte a un panorama di minacce in rapida evoluzione.

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